*Punto e a capo: l’economia italiana non cresce*
*a cura di Lia Quartapelle *Newsletter*
IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA
Ciao Crv e Acr,
come stai? Questa settimana parliamo di economia. L’economia italiana ha
chiuso il 2024 con una crescita modesta. Secondo l’Istat, il Pil su base
annua è aumentato del 0,5% (sotto le aspettative del governo, che a
settembre indicavano una stima del 1%). Questo significa che non ci sono
le risorse per promuovere delle misure strutturali che offrano una
possibilità di svolta reale.
Sempre secondo l’Istat, però, gli stipendi medi sono tornati ad aumentare
più del costo della vita. Questa è una buona notizia per chi ha un reddito
fisso, dato che l’aumento generale dei prezzi degli ultimi anni lo aveva
reso più povero.
Nonostante questo, però, il divario tra aumento dei prezzi e retribuzioni
contrattuali rimane molto ampio, che significa che il potere d’acquisto
rimane basso. Secondo l’OSCE, l’Italia è tra i paesi in cui la perdita di
potere d’acquisto è stata più consistente.
Gli scenari che si prospettano per i lavoratori non sono i migliori. Non
se n’è parlato molto, ma a me ha molto colpito la notizia secondo cui la
procura di Milano avrebbe sequestrato 46 milioni alla divisione italiana
di FedEx, accusata di evasione fiscale per i vantaggi ottenuti
dall’esternalizzazione del lavoro a cooperative che non pagano le tasse e
i contributi. Questo ha permesso a FedEx di offrire prezzi concorrenziali
in quanto inadempiente sia sul pagamento dell’IVA sia sul pagamento dei
contributi ai lavoratori e lavoratrici.
Un’altra brutta notizia riguarda le imprese: tra il 2019 e il 2024 sono
andate perdute 59 mila imprese italiane, secondo i dati di Info camere -
Movimprese. È un trend in corso da anni, ma negli ultimi due è peggiorato,
anche perché il manufatturiero va in direzione opposta rispetto ad altri
comparti come quello dei servizi, dove le imprese attive nelle attività
professionali di ricerca scientifica risultano addirittura in aumento del
17% e anche il settore finanziario assicurativo è cresciuto del 11%. La
sofferenza maggiore riguarda il settore della moda e della fabbricazione
indi metallo. Una parte del fenomeno è spiegata dal fatto che molte
aziende artigianali scompaiono dall’albo perché cambiano semplicemente
forma, trasformandosi in società di capitali.
[ Foto di Giorgia Meloni e Donald Trump]
La situazione economica attuale un problema solo di Giorgia Meloni. La
congiuntura economica in cui ci troviamo è molto complicata, la Germania è
in recessione e alla situazione europea si aggiunge l’instabilità che
genererà Trump con i dazi, visti dal presidente americano come leva per
riequilibrare i rapporti commerciali internazionali. La settimana scorsa
la BCE ha nuovamente tagliato i tassi di interesse di un quarto di
punto.
Nonostante lo scenario internazionale che ci fa sentire meno soli, alcune
questioni, come Paese, le dobbiamo affrontare.
Veniamo da anni in cui sono stati fatti molti investimenti e spesi molti
soldi, dai vari bonus ai fondi europei del PNRR, eppure non vediamo un
cambiamento. Questo perché servono cambiamenti strutturali, che pongano le
basi per la crescita, ma questo non avviene (basti guardare la
produttività scesa al 2,5% nel 2023). Le riforme non vengono attuate o in
modo parziale. Prendiamo sempre l’esempio del PNRR e ai fondi stanziati
per gli asili nido, senza che poi ci fossero le risorse per far funzionare
questi asili nido. Oppure, riprendendo il discorso della scorsa settimana
sull’attivazione di 480 Centrali Operative Territoriali, che però non
possono essere attivate per carenza di personale. È un periodo difficile
per tutto il mondo, ma cosa sta facendo Meloni per arginare il problema di
tutti questi piccoli interventi che hanno uno scarso impatto sulla nostra
crescita potenziale? Da che parte starà, ora che Trump verrà a reclamare
allineamento e asservimento agli Stati Uniti? Le reazioni dei giornali di
destra alla notizia dei dazi americani non sembrano molto scontenti e
anzi, già dichiarano l’Europa ...
Segue su:
Olly: «A Sanremo canterò a
squarciagola, le mie performance sono molto fisiche. Io favorito? Sono contento che la mia musica piaccia, ma non penso a vincere»
Il cantante genovese è in gara al Festival con Balorda Nostalgia: «Le canzoni non si spiegano. Ho 23 anni, non sento di avere la
verità in tasca, ma mi impegno il più possibile a essere serio»
Nessun commento:
Posta un commento